domenica 3 novembre 2013

Sassi segna pianta

sassi segna pianta
Una delle mie passioni da sempre sono gli alberi, che hanno esercitato un grande fascino su di me fin da bambina. Mi piacciono le grandi chiome ombrose, il rumore dei rami che frusciano nel vento, il sole che filtra tra le foglie proiettando chiazze di luce sull'erba e sulle persone. Mi piace accarezzare i fusti lisci dei bagolari, sentire sotto le dita la pagina ruvida delle foglie degli olmi, osservare il colore delle foglie dei cachi diventare di un rosso sempre più acceso man mano che arriva l'inverno. Mi piace raccogliere le bacche di corniolo, le noci, le castagne. Rimango incantata a guardare le querce secolari, con i tronchi maestosi e i rami contorti e protesi al cielo. Quando sono là sotto mi sento a casa.

Verso la fine dell'università, con Enrico, abbiamo cominciato a volerli chiamare per nome. A quel tempo per noi, come d'altronde per la maggior parte delle persone, ogni cosa che avesse un fusto, dei rami e delle foglie era semplicemente un albero. D'altronde gli alberi sono così al di fuori della nostra vita quotidiana che non è considerato importante saperli riconoscere, a differenza degli animali. Quando vediamo un gatto lo chiamiamo gatto,  non ci limitiamo a dire che è un animale, no?
E' stato bello imparare a riconoscere le piante. All'inizio sembrava impossibile. Quasi tutte hanno foglie verdi e tronchi marroni. E anche quando la forma della foglia può essere d'aiuto, come fare durante l'inverno quando i rami sono spogli?
Ma la verità è che riconoscere gli alberi è facile
Ad ogni passeggiata incontravamo qualche pianta già conosciuta, e raccoglievamo le foglie o i semi di quelle che non avevamo ancora inquadrato. Anche adesso facciamo così, e ci piace tanto!

Dagli alberi ricavo la materia prima per i miei cesti, frutta e semi da mangiare, ramaglie per il forno. Enrico poi ne ricava mobili per la casa, pali e travi per piccole e grandi strutture, legna per la stufa, attrezzi, cippato per l'orto. 

Da alcuni anni a questa parte ho iniziato a raccogliere semi e a germogliarli in vaso. Lo faccio con le specie forestali così come con quelle da frutto.
Ora, a differenza degli ortaggi, gli alberi non sono piante che germogliano subito o che si riconoscano facilmente quando sono alte pochi centimetri. Da qui l'idea di realizzare dei segna pianta che resistessero alle intemperie da mettere nei vasi in attesa, in modo da non confondermi più. Non posso dire che sia un'idea originale, sono certa di aver già visto qualcosa di analogo realizzato per gli ortaggi, sul web. Io però mi sono divertita a farli, e questo basta! ;) Sono sicura che sarebbe un bel gioco da fare con i bambini.

seminare alberi

La semina di oggi, come avrete capito, prevede castagno, giuggiolo, biancospino e quercia, e andranno a fare compagnia alle pianticelle dell'anno scorso: nespolo giapponese, cachi e limone.

6 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie! Sono contenta che ti piacciano!

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    2. Belli! Ma il giuggiolo èancora la piantina che ti diedi? Il gioco da fare con i bambini mi piace... Aurora ti aspetta... E aanche io!!!!!

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    3. No, ho preso i semi da un po' di frutta che ci hanno regalato.
      Arrivo, arrivo a spupazzarmi la piccola!!

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  2. Che brava, io il limone non sono mai riuscita a farlo spuntare però abbondo di piantine di nespole giapponesi, di cachi e di gelso e glicine che sono la mia specialità! :D

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    1. Grande! Allora non sono l'unica matta che semina e semina!

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